Quando anche Newton sbagliò: la lezione della Bolla dei Mari del Sud

La sorprendente vicenda di Isaac Newton e la Bolla dei Mari del Sud: come il genio della scienza fu travolto da una delle più grandi manie speculative della storia.

Quando anche Newton sbagliò
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Lezioni dalla follia finanziaria: Isaac Newton e la Bolla dei Mari del Sud

Ti sei mai chiesto come una delle menti più brillanti della storia, Isaac Newton, abbia potuto cadere vittima di una delle bolle speculative più famigerate? Sì, proprio lui, l’uomo che ha decifrato i segreti della gravità e ha dato al mondo le leggi del moto. La Bolla dei Mari del Sud del 1720 non solo ha segnato una crisi economica, ma ha anche dimostrato che neanche il genio più razionale è immune dall’euforia collettiva.

Un contesto di euforia finanziaria

All’inizio del XVIII secolo, la Gran Bretagna era immersa in un clima di innovazione economica. La South Sea Company, fondata nel 1711, prometteva di gestire il debito pubblico britannico in cambio di diritti esclusivi per il commercio con le colonie spagnole in Sud America. Sembrava un’idea rivoluzionaria: profitti potenzialmente illimitati, mercati esotici e una nuova era di ricchezza. Ma queste promesse erano, per la maggior parte, esagerazioni abilmente orchestrate per attirare investitori.

In poco tempo, la South Sea Company iniziò a vendere azioni a prezzi sempre più alti, alimentando una mania speculativa. La bolla crebbe rapidamente: gente comune, nobili e persino studiosi di fama mondiale iniziarono a investire nella speranza di diventare ricchi.

Newton e la sua esperienza da investitore

Newton, che non era solo un genio scientifico ma anche un uomo pratico, decise inizialmente di investire nella South Sea Company. Con la sua abituale precisione, acquistò azioni nei primi stadi della crescita e riuscì a venderle con un guadagno notevole, pari a circa 7.000 sterline. Una somma considerevole per l’epoca.

Ma la storia non finisce qui. Come spesso accade nelle bolle speculative, la tentazione di tornare sul mercato fu troppo forte. Vedendo il prezzo delle azioni continuare a salire, Newton decise di reinvestire… proprio prima che la bolla scoppiasse. Il risultato? Perdite enormi, stimate in oltre 20.000 sterline, una cifra che oggi sarebbe equivalente a milioni.

“Non posso calcolare la follia della gente”

La celebre frase attribuita a Newton, “Posso calcolare il moto dei corpi celesti, ma non la follia della gente”, racchiude tutta la frustrazione del grande scienziato di fronte a un fenomeno che sfuggiva alla sua comprensione. Questa riflessione non è solo una critica ai comportamenti irrazionali degli altri, ma anche un’ammissione della propria vulnerabilità. Newton, nonostante la sua intelligenza straordinaria, era umano e, come tutti, influenzato dall’avidità e dall’euforia del momento.

Come si crea una bolla?

La Bolla dei Mari del Sud è un caso da manuale di “mania speculativa”. Le azioni della compagnia passarono da circa 100 sterline a oltre 1.000 sterline in pochi mesi, sostenute da promesse irrealistiche e dalla crescente convinzione che i prezzi sarebbero continuati a salire. Quando i primi investitori iniziarono a realizzare che i profitti reali non sarebbero mai stati all’altezza delle aspettative, il castello di carte crollò.

Le conseguenze furono devastanti: migliaia di investitori persero tutto, la fiducia nel sistema economico vacillò e la reputazione di molte figure influenti, incluso Newton, ne uscì danneggiata.

Cosa ci insegna questa storia?

L’esperienza di Newton nella Bolla dei Mari del Sud non è solo un episodio curioso della storia economica, ma un monito che risuona ancora oggi. Le bolle speculative continuano a manifestarsi, alimentate dagli stessi meccanismi psicologici: avidità, paura di perdere un’opportunità, e il cosiddetto “comportamento gregario”. Dal crollo della bolla dei tulipani nel XVII secolo alla crisi dei mutui subprime del 2008, la dinamica è sempre la stessa.

E non riguarda solo i mercati finanziari. Quante volte prendiamo decisioni non razionali, influenzati dalla pressione del momento o dalla speranza di guadagni facili?

Un invito alla riflessione

La vicenda di Newton ci ricorda che nessuno è immune dalle emozioni, neanche il più razionale degli esseri umani. La prossima volta che ti trovi di fronte a una decisione importante, che sia un investimento finanziario o una scelta di vita, fermati un attimo. Stai agendo sulla base di fatti concreti o sei trascinato dall’euforia del momento? Forse, Newton stesso avrebbe apprezzato una riflessione più lucida prima di reinvestire nella South Sea Company.

E tu, come gestisci la tua “follia”? Forse, dopotutto, la vera saggezza sta nel riconoscerla.

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