Nuovo Codice della Strada: si rischia perfino con le birre analcoliche!

Forse non lo sapete, ma con il nuovo Codice della Strada non siete al sicuro neanche se bevete “analcolico”: vi spieghiamo perché

Bob, l’amico designato per guidare, il nostro eroe delle serate. Quello che sacrifica il drink per assicurarsi che tutti tornino a casa sani e salvi. Bob, che ordina birre analcoliche per non restare a mani vuote. E se vi dicessimo che perfino Bob potrebbe finire nei guai?

Salvini birra analcolica
Anche una birra analcolica potrebbe costarvi cara – ugoguidi.it

Sì, perché nonostante il nome, le birre analcoliche non sono del tutto “innocenti”. E con il nuovo Codice della Strada, che inasprisce le regole sul tasso alcolemico consentito, anche una scelta apparentemente sicura può trasformarsi in un problema. Ma come è possibile?

Quando ordiniamo una birra analcolica, immaginiamo di avere il lasciapassare per una guida senza rischi. Dopotutto, cosa potrebbe mai succedere con uno 0,5% di alcol? Una quantità così minima che sembra quasi trascurabile. Eppure, c’è una verità scomoda: non è tanto l’alcol contenuto in una singola birra, ma il suo effetto cumulativo a fare la differenza.

Secondo una tabella dell’Istituto Superiore di Sanità, il tasso alcolemico varia in base a fattori come il peso, il genere e lo stato dello stomaco (vuoto o pieno). Una donna di 55 kg, per esempio, può raggiungere un tasso alcolemico di 0,05 g/l con una sola birra analcolica a stomaco vuoto. E se si moltiplica questa quantità per dieci? Il limite legale di 0,5 g/l è facilmente superabile.

Ecco il problema: se Bob, fiducioso nella sua scelta, decide di allungare la serata con una decina di birre analcoliche, potrebbe ritrovarsi in una situazione spiacevole. A stomaco vuoto, il tasso alcolemico potrebbe salire fino a 0,5 g/l, proprio il limite consentito dalla legge.

Il tutto senza aver bevuto un solo drink “vero”. Una realtà che sorprende molti e che solleva dubbi sulla percezione di sicurezza legata a questi prodotti. Anche se, a dire il vero, l’effettiva pericolosità di uno 0,5% di alcol, per quanto sommato, è tutta da dimostrare.

Un nuovo Codice della Strada, più severo che mai

Le normative aggiornate puntano tutto sulla tolleranza zero per chi si mette al volante dopo aver bevuto. Il messaggio è chiaro: anche uno sforamento minimo del limite di 0,5 g/l può portare a conseguenze serie. E non si tratta solo di multe salate o punti sottratti dalla patente, ma di una maggiore responsabilità verso se stessi e gli altri. Questo sì, a patto però che non si trascenda nel paradosso come in questo caso.

tabella Consumo alcol
La tabella sul consumo dell’alcol (Istituto Superiore di Sanità) – ugoguidi.it

L’amico Bob, con le sue birre analcoliche, rappresenta effettivamente un paradosso: vuole fare la scelta giusta, ma potrebbe comunque “sbagliare”. Questo mette in luce un problema di consapevolezza. Quanti sanno davvero che una birra analcolica contiene alcol? E quanto davvero una quantità così minima di alcol, a maggior ragione se diluita, può rappresentare davvero un pericolo?

Il vero nodo della questione è la conoscenza. Se da un lato il nuovo Codice della Strada è inflessibile, dall’altro manca una comunicazione chiara sui rischi legati alle bevande a basso contenuto alcolico, ammesso e non concesso che ce ne siano. Perché non basta un’etichetta con scritto “0,5%” per rendere le persone consapevoli delle implicazioni.

La prossima volta che Bob ordinerà una birra analcolica, saprà di doverci andare piano. E forse non tanto per mancanza di fiducia nella sua percezione, ma solo per paura di una multa. Siamo sicuri che sia giusto così?

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